Forse il motivo per cui mi sono avvicinata alla fotografia con un approccio un po’ meno dilettantistico e con un’attrezzatura via via sempre più professionale è stata proprio la macro…
Poter imparare a cercare con pazienza, a vedere la bellezza delle piccole, a volte minuscole creature e condividerla con gli altri.
Ancora oggi, dopo diversi anni, mi stupisco di quanta meraviglia ci sia nella natura e di quanto poco siamo attenti a vederla.
Cercare di condividere anche le emozioni che provo anche solo davanti ad una farfalla o un fiore non sempre è facile, anzi… di strada da fare ancora ne ho tanta ma è proprio il viaggio quello che mi affascina.
Quanto penso alla fotografia alla fauna, per me limitata ai soli uccelli per ora, la prima parola che immediatamente mi viene in mente è pazienza.
Non solo nella ricerca dei soggetti, già di per se non facile, ma nell’osservare le loro abitudini, i loro movimenti, le loro interazioni con gli altri e con l’ambiente, nella predisposizione, quando possibile, di un contesto adatto ad una buona foto e nell’attesa del momento giusto in cui tutti gli elementi siano perfetti.
Ma queste ore ed ore si dimenticano in un istante quando nel mirino compare il soggetto proprio come lo avevamo immaginato e spesso sognato tante volte…
I paesaggi sono, per me, l’ultima sfida.
E non vi nascondo che sto incontrando non poche difficoltà forse perchè passare dall’abitudine di “vedere” il minuscolo del macro, al grande di un grandangolo è davvero un cambiamento notevole.
Sono ancora decisamente alle prime armi ma l’attrezzatura e gli accessori sono a posto e non ho più scuse per non provarci con costanza anche se, quasi obbligatoriamente, per qualche paesaggio interessante sono costretta a spostarmi dalla mia amata Pianura Padana dove le ingerenze umane sono ormai ovunque e spesso molto poco piacevoli.